Il “ritorno alle origini” di questi anni non trascura di rimettere al centro dell’esperienza formativa degli allievi le attività espressive. Assume una particolare importanza e visibilità il laboratorio di teatro, la cui attività si intensifica nel corso degli anni ’90 fino a diventare uno dei punti forti del Piano dell’Offerta Formativa della scuola ( e ancora oggi è così). Questo accade anche grazie al fatto che lo storico teatrino del parco Trotter viene rimesso a nuovo dal lavoro volontario – ancora una volta – degli insegnanti, degli allievi, dei genitori.
Anche il laboratorio teatrale viene concepito in modo tale da condurre gli allievi a “imparare facendo”. Gli allievi fanno esperienza di un’attività teatrale “in situazione”, con destinatari in carne ed ossa, che possono essere altre classi della scuola o gli spettatori di rassegne esterne di teatro scolastico.
Nel progetto del 2002, le prime medie costruiscono uno spettacolo finale sulla rivoluzione agricola e le civiltà fluviali per le prime elementari (all’interno delle attività di curricolo continuo elementari – medie); sempre nello stesso anno, una classe di terza media partecipa alla rassegna “Scuole in scena” al teatro Litta, sperimentando la magia di una vera struttura teatrale.
Il laboratorio teatrale attiva collaborazioni interdisciplinari poiché mette in gioco competenze linguistiche, musicali, artistiche, legate al movimento e alla corporeità. Per l’esecuzione delle scenografie vengono coinvolti spesso i laboratori di artistica, informatica, ecc.
In questa attività, gli allievi sono i protagonisti: coadiuvati dagli insegnanti, decidono il soggetto, la sceneggiatura, i costumi e le ambientazioni, discutono le soluzioni tecniche ai mille problemi che si presentano nel corso della realizzazione dello spettacolo. In questo modo, acquisiscono autonomia, capacità di collaborazione, tolleranza. Sul palco esercitano e rafforzano le loro capacità espressive, superano i blocchi emotivi, sviluppano l’autocontrollo.
Il laboratorio teatrale della Casa del Sole desta l’attenzione del mondo accademico: nel 2005 la facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Bicocca e la Fondazione Scuole Civiche di Milano, nell’ambito del progetto “Educarte – i linguaggi delle arti performative”, monitorano una classe in tutte le fasi di preparazione dello spettacolo “Molto rumore per nulla” di W. Shakespeare.